![]() | Mario Di Cicco |
Continuava, intanto, il costante lavoro personale nel quale venivano privilegiati il disegno, la grafica, la tempera, l'acquerello: elementi tutti, attraverso i quali ha preso forma quell'ideale ed indefinibile "sfera personale" comunemente definita arte che, come in tutti quelli che vivono questa condizione, non è scindibile dalla vita.
Mario Di Cicco è nato a Santa Sofia ne! 1961. Ha iniziato la sua attività artistica diplomandosi all'Istituto d'Arte dì Farli, poi frequentando l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Si dedica soprattutto alla grafica in cui raggiunge esiti interessanti per soluzioni cromatiche, per tagli compositivi e per qualità del segno. La produzione di Mario Di Cicco ha subito, in questi anni, un processo di evoluzione avvertendo un richiamo al realismo attraverso la maturazione di un linguaggio che, nelle opere migliori diviene poesia autentica, fresca e trepidante. Il lavoro dì Mario Di Cicco potrebbe essere definito come processo di identificazione fra autore e «personaggio» rappresentato, per il rigore con cui è condotta l'indagine sull'uomo. In questo processo l'artista assorbe le esperienze pittoriche contemporanee,,ma le filtra attraverso la sua sensibilità e la sua esperienze. I ritratti di anziani, i gruppi mitologici, te atmosfere affascinanti sono te tappe di quest'arte ch'è malinconica e serena al tempo stesso, emblematica ma con precisi riferimenti alla realtà. Per quanto riguarda la «perizia» tecnica del pittore, occorre precisare che il segno sicuro, il gusto per le tonalità raffinate e preziose, il calibrato impianto architettonico dichiarano la qualità delle opere e introducono, al tempo stesso, all'interno di un processo creativo in cui si confrontano cultura e mito, realtà e simbolo, intelletto e amore in un rapporto dialettico con maggiori concessioni ora per l'uno ora per l'altro elemento. Il «fare immagini» di Mario Di Cicco induce, perciò, a considerare con serietà gli esiti presentati nella mostra attuale, esiti, però, non conclusi né definiti sebbene già consapevolmente orientati verso soluzioni immagìnifiche complesse e dai contorni «fantastici».