Flavia Bugani
Mario Di Cicco: tra suggestioni surrealiste ed arte del cesello
Il figurativo, da cui l'artista è partito, si è evoluto in un fascinoso surrealismo, caldo di colori e di sentimenti, che abilmente si avvale delle forme naturalistiche, trasformando cubi in metafisiche stanze, specchi in rimando, riflesso di un retro segreto, comici dipinte in soglia fra le raffigurazioni sulla tela e il loro uscire da essa ed entrare nella contingenza dell'osservatore, con uno scambio continuo fra ricordo e presente, immaginazione e reale, apparenza e ricerca di ciò che è oltre, un sentire in cui si fondono tracce esistenziali, frammenti di esperienza, impressioni, lampi intuitivi, slanci emotivi impalpabili ed occulti, o veementi e subitanei, tensioni, memorie, suggestioni, fantasie che l'artista si propone di fissare in forme e colori. Un'interiorità inquieta, complessa, feconda, creativa, di cui sono caratteristici i valori lirici e simbolici, la sensibilità romantica.Le cromie prevalenti sono calde, forti, appassionate; il tema prediletto è la donna, alternativamente carne o manichino, sigla geometrica o sensuale fiamma, tragica e fascinosa Medusa, Dea, Grazia, bacchica danzatrice greco-arcaica o componente del nostro quotidiano, carica però di sottili, remote valenze. Emblematiche sono le parole dell'artista: E' l'idea di un'attesa o forse è qualcosa di diverso, pensieri che hanno messo in moto la mia mano alla ricerca di un risultato, una somma di impressioni sedimentate non pienamente comprese. Visioni non previste si sono pian piano definite. E' la vita di chi da sempre ha cercato di vivere, guardare e vedere, ascoltare e sentire, è come vivere senza un corpo, distanti ma immersi senza possibilità di scampo dentro la materia di questo mordo. Un ordinato gioco di linee, colori, un'alternanza di chiari e di scuri, la descrizione
improbabile di una realtà e la necessità di viverla.
Di Cicco, sempre più attento alle tecniche miste e all'olio, è nel contempo un grandissimo disegnatore: nelle sue creazioni in bianco e nero, il nero del segno si svolge, con fluida morbidezza, in volute, in spirali, in sfere, in corpi umani, avvincendoci nei lacci di una magia, per cui il respiro cosmico diviene natura e viceversa, i capelli onda voluttuosa, la vegetazione ricamo fantastico, le forme emblemi ad esse sottesi, trame di poetiche evocazioni, simili a foglie di luce e spuma di rugiada / canne del vento, risa profumate, / ali che il mondo coprono di luce, / navi che il cielo recano ed il mare, / caccia dei suoni e fonti dei colori..
Flavia Bugani