Enzo Dall'Ara
Da il "Corriere" ottobre 2005
Le mani d'oro Di Cicco - di Enzo Dall'Ara
MELDOLA · Mani, mani che parlano, accarezzano, soffrono, invocano, pregano: mani-identità. Ecco il fulcro della personale di Mario Di Cicco in corso Cavour, nella chiesina dell'ex ospedale. Visitabile fino a domani (dalle 16 alle. 19, e :di domenica dalle 10, alle 12 e dalle 16 alle 19), la mostra individua 1 recenti esiti espressivi dell'artista, votato all'etica filosofica e concettuale del segno e del disegno, fonte del creare e del riflettere. Dal meditato tratto grafico l'artista approda all'epica realistica del colore, un colore spesso ardente, rovente come sangue che scorre sulle ferite della vita e sui solchi della sofferenza trascendente e mistica. Ogni essenza anela alla comprensione, all'accettazione e s'inclina al dolore del sentire, accolta nella speranza di rinascita o nel mistero del sacro. Nella verità della figura o del simbolo, le opere, sono coniugate con pensieri poetici di autori emozionati dal messaggio iconico dei dipinti, sicché pittura e poesia formano un binomio inscindibile, in cui l'immagine colloquia con il segno, il colore e la parola. Là mostra, organizzata dall'associazione "Il Borgo" in collaborazione con l'Accademia degli Imperfetti, è documentata in un pregevole catalogo curato dall'artista, che ha siglato sulle pagine l'estro della sua innata creatività. Di Cicco è messaggero del reale, elevato alle vibrazioni dell'universo interiore o ai fremiti di luce dello spazio cosmico, giacché uomo e infinito convivono nella spiritualità di un pensiero commosso. "Poeta" dell'analisi figurativa più che della sintesi estetica, l'artista ama indagare ogni entità narrativa, nella convinzione che la sua arte sia "non solo parole, a volte solo gesti, passioni, amori, tracce: segni, colori, volontà".
Enzo Dall'Ara